Acconti, rimborsi “trabocchetto”

Pubblicato il 28 aprile 2007

La restituzione automatica dell’acconto dell’addizionale comunale ai lavoratori esenti potrebbe generare una duplicazione di rimborsi, se questi presentano il modello 730 o Unico. È facile infatti che il percettore, non essendo a conoscenza della restituzione di quanto trattenuto dal datore, proceda ad applicare l’esenzione con il modello 730. Il dipendente si troverebbe così a ricevere due volte il rimborso dell’acconto dell’addizionale. La medesima situazione potrebbe verificarsi con la compilazione di Unico, che chiuderebbe con un credito di fatto inesistente, da utilizzare anche in compensazione con altre imposte. Questi problemi sono destinati a ripetersi anche a regime, per cui al rilascio del Cud, i sostituti provvederanno a calcolare e indicare l’acconto relativo al 2008, sulla base degli elementi all’epoca conosciuti e potrà anche accadere che l’acconto si riveli non dovuto. Una soluzione potrebbe consistere nell’applicare d’ufficio le sole esenzioni riconoscibili alla data di scadenza del Cud, in modo da compilare correttamente la certificazione.

Ulteriori problemi potrebbero derivare inoltre in caso di passaggio di dipendenti da un datore all’altro, con il rischio della duplicazione del prelievo. La soluzione, in attesa della nuova modulistica del Cud, dovrebbe consistere nell’indicazione dell’ammontare dell’acconto nelle annotazioni della certificazione consegnata in sede di conguaglio di fine rapporto.

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