Antiriciclaggio: sistema sanzionatorio proporzionato alle violazioni

Pubblicato il 14 settembre 2017

Con il decreto n. 90 del 25 maggio 2017 è stata recepita la Direttiva UE 2015/849 (IV Direttiva antiriciclaggio) con una importante rivisitazione della normativa antiriciclaggio in particolare sul sistema sanzionatorio.

Negli ultimi anni il rischio di utilizzo del sistema finanziario per finalità illecite, come anche il compimento di attività criminose, è notevolmente aumentato in conseguenza anche della libera circolazione dei capitali e della liberalizzazione dei servizi finanziari nell’UE.

L’esigenza di eliminare o quanto meno ridurre tale rischio, non si concilia con l’imposizione in capo ai soggetti obbligati di oneri di adeguamento alla normativa eccessivamente gravosi, tale prospettiva potrebbe volgere a discapito della competitività del sistema nel suo complesso.

E’ necessario, dunque, che ci sia il giusto compromesso tra la prevenzione del rischio di riciclaggio e il libero sviluppo delle attività economiche, calibrando opportunamente le azioni repressive e sanzionatorie in presenza di violazioni delle disposizioni di legge in materia.

La Legge di delegazione europea per il recepimento della IV Direttiva antiriciclaggio ha conferito la delega al Governo italiano a prevedere, a fronte della violazione delle norme antiriciclaggio, sanzioni e misure amministrative effettive, proporzionate, dissuasive, per garantire il rispetto del principio del “ne bis in idem”.

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