Gli addetti a mansioni usuranti sono stati recentemente destinatari di tre diversi provvedimenti di natura pensionistica:
rientrano nei soggetti che potranno accedere all’Ape Sociale;
possono anche beneficiare della cd. Quota 41 per i lavoratori precoci, ricorrendone le condizioni;
sono state mitigate parte delle novità introdotte dalla manovra ‘Salva Italia’ del governo Monti, in materia di beneficio pensionistico.
Ma mentre per le prime due novità, per l’operatività delle misure, occorre attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei DPCM, le novità apportate alla pensione per gli addetti a mansioni usuranti sono già immediatamente operative e l’INPS, con circolare n. 90/2017, ha fornito le prime indicazioni.
Stante quanto sopra la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha commentato la citata circolare INPS soffermandosi su:
la platea dei beneficiari della pensione per addetti a mansioni usuranti;
il beneficio pensionistico delle quote “anticipate” degli addetti a mansioni usuranti.
Ricorda la circolare n. 5/2017 della Fondazione che gli assicurati che matureranno i requisiti anagrafici e contributivi, nonché di anzianità di lavoro usurante entro il 31 dicembre dei prossimi anni, dovranno presentare domanda di certificazione entro il 1° maggio dell’anno precedente.
Per chi matura i requisiti entro il 2017, la scadenza era fissata per il 1° marzo del 2017.
Il modello da utilizzare per l’invio telematico è l’AP45 e, in caso di ritardo nell’invio della domanda di certificazione oltre il termine del 1° maggio, il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico sarà differito a:
un mese, per un ritardo della presentazione compreso in un mese;
due mesi, per un ritardo della presentazione compreso tra un mese e due mesi;
tre mesi per un ritardo della presentazione di tre mesi ed oltre.
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