Bilanci pubblici, criteri internazionali

Pubblicato il 22 settembre 2006

L’adozione degli standard contabili Ipsas (traduzione “pubblica” degli Ias) si diffonde dall’Onu all’Unione europea. L’ultima amministrazione ad accoglierli è proprio l’Onu, che dieci giorni fa ha votato un piano di riforma finanziaria per far adottare gli standard all’Organizzazione e alle proprie Agenzie. Tempo prima, Nato e Commissione europea avevano parimenti proceduto all’adozione di quei principi, con regolamento 1605/2002. Così pure singoli Stati e Pubbliche amministrazioni locali. I 21 standard elaborati dalla commissione in seno all’Ifac (Federazione internazionale dei contabili) disegnano i modi per una corretta contabilizzazione dei principali elementi dei bilanci pubblici e, soprattutto, indicano la comparabilità dei criteri come via maestra per la trasparenza contabile. Il nostro Paese aveva aperto la strada, nella scorsa legislatura, agli standard, con un Ddl del Governo Berlusconi, che si è arenato al Senato. Gli addetti ai lavori ritengono urgente riprendere quella strada per evitare il rischio di vedersi imposto da una direttiva comunitaria un adeguamento a tappe forzate.  

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Legge per la semplificazione in vigore: staff house, nulla osta, CIG e LOAgri

18/12/2025

Rinnovazione ipotecaria: regole operative e pagamenti

18/12/2025

Prima casa e vendita infraquinquennale: preliminare non evita la decadenza

18/12/2025

Cassazione: licenziamento illegittimo se il CCNL limita le videoriprese

18/12/2025

Legge Semplificazione, riapertura dei termini per Tremonti Ambiente e Conto energia

18/12/2025

Decreto sicurezza sul lavoro è legge. Collocamento mirato: convenzioni fino al 60%

18/12/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy