Capitali all'estero, vigilanza eccessiva

Pubblicato il 15 giugno 2005

Le nuove norme contenute nella direttiva risparmio sollecitano una revisione delle regole italiane sul monitoraggio fiscale: la relativa disciplina non è, infatti, coerente con il principio comunitario della libertà di circolazione dei capitali. Gli obblighi imposti ai contribuenti italiani (dl 167/90 e quadro RW dell'Unico 2005) sono eccessivi rispetto all'obiettivo di prevenzione e repressione delle violazioni fiscali, abili a discriminare gli investimenti all'estero rispetto a quelli in Italia e soggetti a sanzioni sproporzionate. Inoltre, sul quadro sanzionatorio incide anche il dlgs 84/2005, di recepimento della direttiva 2003/48/CE sulla tassazione dei redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi, che ha previsto obblighi di comunicazione all'Agenzia delle Entrate su pagamenti effettuati e identità del beneficiario a carico dell'operatore economico residente nel territorio dello Stato che per ragioni professionali o commerciali paga in Italia interessi a persone fisiche non residenti.

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