Casa, 200 milioni di tasse in più

Pubblicato il 22 gennaio 2007

Dal prossimo 1° novembre dovrebbe scattare il passaggio del Catasto ai Comuni. Anche se tale appuntamento spaventa sempre di più una parte della proprietà, il Governo sembra deciso ad andare avanti. Esso rappresenta di fatto un punto di svolta: infatti, anche se molte responsabilità resteranno all’amministrazione centrale, in tema di estimi, gli amministratori locali saranno portati a considerare con maggiore serietà gli strumenti a loro disposizione per perequare le mille ingiustizie delle rendite. Per gli enti locali, infatti, scatterà la molla dell’impegno all’uso dei dati catastali per la riorganizzazione dell’imposizione tributaria immobiliare. In pratica gli strumenti ci sono già: con i commi 335 e 336 della Finanziaria 2005 e la possibilità di accedere gratuitamente alla banca dati catastale, già effettiva, i Comuni potrebbero partire da subito a recuperare le quote di evasione Ici. E le sperimentazioni attuate negli anni passati hanno dato ottimi risultati. In altri termini, da novembre si potrebbe pensare di mettere in atto un’offensiva ad ampio raggio per il recupero dell’evasione basata sulle tecnologie informatiche e sulla telematica, che costringerà i contribuenti in malafede o semplicemente distratti a rientrare nei ranghi già nel 2008. Il risultato del passaggio di categoria potrebbe condurre ad un aumento delle rendite di almeno 313 milioni, che potrebbero portare a far entrare nelle casse comunali circa 179 milioni di Ici e 26 di Irpef. La differenza è giustificata dalla massiccia presenza media di abitazioni principali, sulle quali si applica un’aliquota Ici generale più bassa e non si paga del tutto l’Irpef.

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