Commercialisti, allarme e critiche sulla nuova legge di bilancio. Miani: fatturazione elettronica generalizzata e con d-day da panico; sigle: chiarezza e trasparenza?

Pubblicato il 06 gennaio 2018

Un comunicato congiunto delle sigle ADC, ANC, UNGDCEC lamenta il mancato rispetto, nella legge di bilancio 2018 (n. 205/2017) - costituita nella Parte I da un unico articolo e 1181 commi, relativi a modifiche di norma anche tributaria - dei necessari principi di chiarezza e trasparenza disposti in materia dallo Statuto del Contribuente.

Talune disposizioni, inoltre, sono retroattive, e rappresentano, perciò, “(...) un'ulteriore e palese violazione dei più basilari diritti del Contribuente.”.

Muovendo, poi, anche dalla sorprendente assenza di misure chieste in più occasioni riguardanti, in particolare, l'introduzione di nuove regole sulle detrazioni Iva; l'introduzione di disposizioni sulla gestione delle perdite relativamente alle contabilità semplificate con nuovi criteri di cassa; l'assegnazione dei beni ai soci ed estromissione dei beni immobili da parte dell’imprenditore individuale, le associazioni di categoria ribadiscono, infine, nel comunicato stampa del 4 gennaio 2018, l'opportunità che lo Statuto del Contribuente venga elevato a legge di rango costituzionale.

Intanto, il Presidente dei commercialisti, Massimo Miani, lancia il proprio allarme circa la previsione normativa che estende l'obbligo di fatturazione elettronica a tutte le transazioni tra privati (eccetto ex minimi e in regime forfetario) effettuate dal 1° gennaio 2019, con un'anticipazione al 1° luglio dell'anno in corso con riguardo alle cessioni di carburanti per motori ed alle prestazioni rese da subappaltatori e subcontraenti negli appalti pubblici. 

Un'assurda "estensione generalizzata", afferma Miami, "in un unico d-day" che, per la data nella quale ricadrà (chiusura d'anno), lascia presagire stati d'ansia rispetto alla trasmissione telematica.

Non resta che sperare nell'accoglimento della proposta, fatta dalla categoria, di applicare maggiore gradualità nella decorrenza del nuovo obbligo.

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