Concorrenza sleale anche se la clientela è potenzialmente comune

Pubblicato il 24 agosto 2009
Con sentenza n. 17144 del 2009, la Cassazione ha confermato una condanna, per concorrenza sleale, impartita dai giudici di merito ad un'azienda produttrice di calzature che aveva messo sul mercato scarpe con un marchio e segni distintivi del tutto simili a quelli della casa di moda “Ferragamo”. Mentre l'azienda ricorrente si era opposta alla condanna sostenendo che, quale piccola produttrice di piazza, non poteva essere considerata in concorrenza con la Ferragamo, i giudici di legittimità hanno invece sottolineato che, perchè possa essere ravvisata concorrenza sleale, è sufficiente il contemporaneo esercizio, da parte dei produttori, di una medesima attività industriale o commerciale “anche solo potenzialmente comune”; non è dunque necessaria un'identità di clientela.

Eleonora Pergolari
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