Condannato il datore che assegna mansioni a dipendente che abbia assunto sostanze alcoliche

Pubblicato il 20 settembre 2013 La Corte di Cassazione, con sentenza n. 38129 del 2013, riconduce all'ambito dell'omicidio colposo il comportamento del datore di lavoro che non ponga la necessaria attenzione allo stato di salute del lavoratore e alla sicurezza nel momento in cui vada ad assegnare i compiti da svolgere e da qui scaturisca la morte del dipendente.

Il fatto si è concretizzato quando un lavoratore stagionale presso una cooperativa sociale si era messo al lavoro in evidente stato di ubriachezza ed era in seguito caduto in una vasca contenente mosto. Il dipendente era poi deceduto a seguito di insufficienza respiratoria.

Il datore di lavoro, non avendo tenuto conto dello stato in cui versava il dipendente e non essendo la condizione di ubriachezza sul luogo di lavoro di quest'ultimo una circostanza eccezionale e quindi non prevedibile, è stato condannato per omicidio colposo.
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