Diniego all’interpello, sì alla lite

Pubblicato il 08 dicembre 2008 Contiene un doppio precetto innovativo la sentenza della Commissione tributaria provinciale di Lecce n. 479/2/08, che sconfessa l’operato degli uffici del Fisco accogliendo le doglianze del contribuente contro l’Amministrazione finanziaria, che ha respinto l’istanza di interpello disapplicativo ex articolo 37-bis del Dpr n. 600/73, avanzata al fine di vedersi riconoscere l’inapplicabilità della disciplina sulle società di comodo. Eppure, le ragioni del Fisco muovevano dalle novità procedurali introdotte dalla Finanziaria 2007, rispetto alle quali l’istanza era ritenuta carente di taluni requisiti formali. Per la Ctp, il provvedimento di rigetto dell’istanza di disapplicazione della normativa sulle società di comodo rappresenta un atto autonomamente impugnabile. Senza che assuma alcun rilievo la presunta preclusione al contenzioso - ad opera del contribuente cui, dopo il rigetto dell’istanza, sia stato notificato un avviso di accertamento - sostenuta dal Fisco.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Frontalieri. Corte di giustizia UE: stessi diritti dei lavoratori residenti

17/05/2024

Decreto Agricoltura, dal bonus Zes unica allo stop al fotovoltaico

17/05/2024

Inerenza dei costi: da valutare la funzionalità alla produzione del reddito

17/05/2024

CCNL Alimentari cooperative - Flash

17/05/2024

Autoimpiego Centro-Nord Italia e Resto al SUD 2.0 cumulabili con NASpI e SFL

17/05/2024

Decreto Superbonus, ok alla fiducia in Senato. Tutte le novità

17/05/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy