Dottrina o giurisprudenza poco chiare salvano dalle sanzioni

Pubblicato il 05 giugno 2012 La Corte di Cassazione, “a titolo di esempio”, stila un decalogo contenente una serie di fatti indice che caratterizzano l'incertezza normativa oggettiva che esonera dal pagamento delle sanzioni.

L'elenco è contenuto nella sentenza n. 8825, del 1° giugno 2012, con la quale la Corte sottolinea che solo un contrasto di giurisprudenza o di dottrina può portare all'esenzione dal pagamento delle sanzioni, non essendo sufficiente un documento di prassi poco chiaro. Spetta al giudice valutare e accertare i fatti indice i quali, una volta inseriti in procedimenti interpretativi della formazione corretti nella metodica, portano a risultati contrastanti e incompatibili tra loro.

I giudici hanno così respinto il ricorso presentato dal Comune di Como in relazione a delle sanzioni dovute per tasse di concessione governativa per contratti di telefonia mobile.
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