Evitare le sovrapposizioni tra Associazioni e Ordini

Pubblicato il 21 settembre 2006

La riforma delle professioni intellettuali sembra essere arrivata ad un punto di svolta. Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha parlato del ruolo essenziale di garanzia svolto dagli organismi intermedi nel campo delle professioni. Secondo il Ministro “sotto il profilo delle competenze sostanziali da attribuire agli Ordini non ci sarà distinzione fra essi e le Associazioni”. Tutti, infatti, devono competere e partire dalle stesse opportunità. La posizione di Mastella contiene, accanto a passaggi condivisibili, affermazioni allarmanti, su cui si è sentita la necessità urgente di fare chiarezza. A tale proposito, si deve considerare l’intervento di ieri di Damiani e Santorelli, presidenti, rispettivamente, del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e del Consiglio nazionale dei ragionieri. Già da tempo i due Consigli nazionali si sono espressi a favore di una riforma che si fonda su un sistema duale Ordini-Associazioni. Nulla vieta il riconoscimento di nuove professioni e delle Associazioni rappresentative dei nuovi professionisti. A una condizione però: si deve trattare di professioni effettivamente nuove, per evitare sovrapposizioni con le competenze e i settori di attività delle professioni già esistenti e consolidate. Una divisione delle competenze potrebbe introdurre, infatti, ulteriori ambiguità in un settore già complesso e articolato, nel quale invece sembra più opportuno agire nella direzione dell’accorpamento e della semplificazione.

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