Factoring vigilato sulla capitalizzazione

Pubblicato il 08 gennaio 2009 Una società istante ha dichiarato al Fisco di aver stipulato, con una parte correlata, un factoring per la concessione continuativa di crediti commerciali non scaduti. La società chiede di sapere se, in relazione al factoring, sia possibile applicare l’esimente prevista nei casi in cui i finanziamenti ricevuti siano giustificati da un’autonoma capacità di credito del contribuente. Con la risoluzione n. 5/E/2009, l’Agenzia conferma che il factoring rientra tra le operazioni disciplinate dall’abrogato articolo 98 del Tuir, secondo il quale gli oneri sostenuti in relazione alle cessioni dei crediti sono sottoposti a limiti di deducibilità. Pertanto, secondo l’Agenzia, le operazioni di finanziamento poste in essere mediante un contratto di factoring risultano rilevanti ai fini delle regole della “thin cap” in vigore fino al 2007. Di conseguenza, tra gli oneri finanziari sottoposti al test di sottocapitalizzazione devono comprendersi anche quelli derivanti dalle cessioni di crediti per factoring nei confronti di soci qualificati.
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