Fallimenti personali a due vie

Pubblicato il 07 novembre 2007

Il gruppo di lavoro istituito presso il ministero della Giustizia vuole introdurre regole su misura per il debitore civile e per l’imprenditore che non supera la soglia per l’apertura del fallimento, con l’intento di liberare dai debiti residui chi si trova in condizioni di difficoltà finanziaria senza aver contribuito ad aggravare la propria posizione con condotte avventate e ulteriormente lesive dei diritti dei creditori. Durante la riunione è stata avanzata la proposta che venga esteso il campo di applicazione di forme privilegiate per la risoluzione anticipata della crisi di impresa, come il concordato preventivo e gli accordi di ristrutturazione. Ancora in discussione è la definizione dei criteri di meritevolezza per evitare che accedano alla procedura anche soggetti che abbiano raggiunto livelli di indebitamento consistenti, nella certezza che poi lo Stato garantirà comunque procedure indolori di liberazione dai debiti.

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