Fallimenti, più poteri ai curatori

Pubblicato il 26 settembre 2005

Per effetto della riforma delle procedure concorsuali il curatore diviene il "baricentro" del fallimento, poiché egli viene posto su un diverso piano rispetto a quello definito nella vecchia disciplina e si trasforma il rapporto tra il curatore stesso ed il giudice delegato. Ad esempio, la funzione di vigilanza, in precedenza pressoché esclusivo incarico dell'autorità giudiziaria, lascia ora al curatore (che si avvale della collaborazione del comitato dei creditori) margini molto ampi nella conduzione del procedimento.

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