Il «41bis» allunga i tempi e diventa più severo

Pubblicato il 07 novembre 2008
In commissione Giustizia è stato approvato, con un'intesa tra maggioranza, opposizione e governo, un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza che vede inasprito il regime del carcere duro (41-bis) a cui sono sottoposti i più pericolosi soggetti appartenenti alla criminalità organizzata. Grazie all'emendamento, viene aumentato, da due a quattro anni, il periodo di assoggettamento al regime carcerario speciale. Al Tribunale di sorveglianza di Roma è attribuita la competenza funzionale esclusiva a decidere dei ricorsi contro tali provvedimenti, per i quali è sostanzialmente invertito l'onere della prova. Sono previste anche delle norme più restrittive per impedire che dalle carceri i detenuti boss possano esercitare il loro potere sul territorio. L'emendamento introduce anche una fattispecie autonoma di reato (art. 391-bis c.p.) che punisce, con la reclusione da uno a quattro anni, chiunque permetta ad un detenuto, sottoposto a regime del carcere duro, di comunicare con altri.
Il disegno di legge verrà sottoposto, nel corso della prossima settimana, all'esame del Senato.
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