Il Fisco chiede meno dati

Pubblicato il 09 dicembre 2008

Il Governo - prima con la manovra d’estate (Dl n. 112/2008) poi con le recenti misure anti-crisi (Dl n. 185/2008, in fase di conversione) - ha voluto tracciare una nuova strada per la lotta all’evasione, che consiste in meno adempimenti formali e maggiori controlli sostanziali. I due decreti citati, infatti, hanno cancellato alcuni obblighi ordinari, ma, allo stesso tempo, hanno introdotto nuovi controlli e nuove modalità di accertamento. Tra gli adempimenti soppressi si segnala:

l’obbligo di invio telematico dei corrispettivi di commercianti al dettaglio, ristoratori e artigiani; la comunicazione preventiva per usare crediti in compensazione in F24 per importi superiori a 10mila euro; l’obbligo di memorizzare e inviare on-line il resoconto delle operazioni effettuate mediante i distributori automatici: l’obbligo per i professionisti di incassare i compensi con strumento finanziari “tracciabili”, cioè con assegni non trasferibili, bonifici o con altre modalità di pagamento bancario o postale e sistemi di pagamento elettronico e l’obbligo di presentare gli elenchi clienti e fornitori, introdotto dall’anno 2007, dopo che l’adempimento era stato soppresso nel 1994, perché considerato inutile. L’obbligo è rimasto in vigore nel 2007, per le fatture 2006, e nel 2008, per le fatture 2008.

Si deve ricordare che la scomparsa di questi obblighi – si veda il caso di quello relativo all’elenco clienti e fornitori – produce l’effetto di cancellare anche le eventuali sanzioni per le inadempienze commesse. Per quanto riguarda la cancellazione dell’obbligo sulla tracciabilità dei compensi per i professionisti, invece, è da precisare che esso è ininfluente ai fini delle indagini finanziarie in quanto restano intatte le regole sulle verifiche bancarie. I professionisti possono pagare in contanti i pagamenti riferiti all’attività professionale, a prescindere dal loro importo, così come possono sempre prelevare le somme dal conto corrente per esigenze personali, senza che sia necessaria alcuna documentazione. Il Fisco potrà esercitare la sua attività di controllo sulla base di entrate e spese dichiarate per l’attività professionale confrontandole con i dati del conto corrente.

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