Il parente riscatta l’impresa

Pubblicato il 01 dicembre 2008 La Cassazione, con la sentenza n. 27475 del 2008, nell’accogliere il ricorso di una donna verso l’ex marito, spiega che è sempre ammesso il riscatto dell’impresa familiare venduta a terzi dal titolare senza rispettare il diritto di prelazione. La vicenda riguarda una donna che durante il matrimonio aveva partecipato alla conduzione dell’attività familiare costituita con il marito fino al giorno della separazione. Il marito aveva poi ceduto l’attività a terzi senza rispettare il diritto di prelazione a favore dei partecipanti all’impresa regolato dall’articolo 230-bis del Codice civile. In merito la Corte, sebbene abbia rilevato che il terzo che ha acquistato l’azienda non era in grado per mancanza di un sistema di pubblicità legale di sapere se essa costituiva oggetto di un’impresa familiare, ha riconosciuto sia la prelazione sia il riscatto dell’impresa, con conseguente trasferimento della stessa alla ricorrente. La motivazione risiede nel concetto che la tutela di lavoro e famiglia debba essere prevalente rispetto alla certezza e sicurezza nella circolazione dei beni.
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