Il reintegro va sollecitato

Pubblicato il 25 maggio 2009 La Corte di Cassazione – sentenza n. 9924/09 – respingendo il ricorso di un dipendente di un’azienda di trasporti che aveva richiesto alla stessa di volere restare in servizio fino al sessantacinquesimo anno oppure fino al raggiungimento della contribuzione previdenziale massima, sostiene che il lavoratore licenziato perde il diritto alla reintegra e al risarcimento se rimane inerte per anni prima di chiedere di tornare in servizio. La non tempestiva richiesta di ripristinare il rapporto di lavoro, infatti, viene interpretata come un “disinteresse” a che ciò avvenga, che giustifica l’affidamento del datore di lavoro circa l’abbandono della pretesa. In altri termini, il comportamento del titolare del diritto al reintegro che trascuri di esercitarlo è idoneo a “determinare la perdita della stessa situazione soggettiva”.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Pubblica amministrazione, il nuovo decreto è legge

14/05/2025

Memorandum: scadenze fisco dal 16 al 31 maggio 2025 (con Podcast)

14/05/2025

Nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2025: istruzioni Inps

14/05/2025

Vigilanza sui CED e lotta all’abusivismo: quali verifiche fa l’Ispettorato

14/05/2025

Sopravvenienze attive da sentenza: rileva il deposito, non il giudicato

14/05/2025

Decreto PA approvato in GU: misure fiscali

14/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy