La plusvalenza per azioni comunitarie non è soggetta ad Ires

Pubblicato il 05 marzo 2012 La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1553 del 3 febbraio 2012, ha stabilito che non è assoggettabile ad Ires la plusvalenza realizzata da una società italiana con la sottoscrizione di azioni di una società estera.

I giudici, richiamando il D.Lgs n. 544/1992, attuativo della direttiva comunitaria 90/434/Ce, hanno confermato che – secondo l'articolo 3 della direttiva – la residenza fiscale della società è determinante per l'assoggettamento fiscale.

Nel caso in questione, la società era residente all'estero. Quindi, le plusvalenze realizzate concorrono alla realizzazione del reddito imponibile solo quando distribuite ai soci.

La sentenza nasce da un ricorso presentato da una società italiana avverso un avviso di accertamento che rettificava il reddito imponibile dichiarato iscrivendo all'attivo anche la plusvalenza realizzata con le azioni emesse da una società olandese.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy