La tenuta dei conti non si addice ai giudici tributari

Pubblicato il 09 giugno 2009 Il Consiglio di Stato, con la decisione n. 3366/2009, depositata il 29 maggio, chiarisce alcuni dubbi riguardanti l’incompatibilità della figura di libero professionista, che svolge attività di consulenza quale formazione e redazione di bilanci, con l’incarico di giudice tributario. Nello specifico, il Consiglio di Stato precisa che nella descrizione di attività di consulenza devono essere incluse tutte le prestazioni, tra cui quelle, del caso esaminato, di tenuta delle scritture contabili. Pertanto, nella decisione citata si legge che il commercialista che svolge attività di tenuta delle scritture contabili e di redazione del bilancio non può far parte delle commissioni tributarie, dato che si tratta di consulenza relativa all’applicazione di norme fiscali per la determinazione di elementi valutabili anche in un caso di contenzioso. La precisazione riguarda anche l’attività in studi associati. Infatti, anche la consulenza svolta da altri associati del medesimo studio ostacola l’attività di giudice perché contrasta con i principi costituzionali di imparzialità e di indipendenza.
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