La Ue all'attacco dell'Italia per i ritardi della "madre-figlia"

Pubblicato il 16 luglio 2005

La Commissione UE, a mezzo di doppio parere, contesta all'Italia l'assenza di comunicazioni sul recepimento delle direttive comunitarie 2003/123 (cosiddetta "società madri-figlie"), che disciplina il regime delle ritenute alla fonte di società affiliate in altri Paesi e 2004/56, sulla reciproca assistenza fiscale tra gli Stati. L'Italia dispone di due mesi per attuare le due direttive, a pena del deferimento alla Corte di Giustizia Ue.

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