L’arbitro non è “elusivo”

Pubblicato il 08 giugno 2009 Nel valutare le pretese del Fisco nei confronti di un professionista cui era stato rettificato il reddito per il 1990, la Corte di Cassazione, con sentenza n. 12777/09, ha sostenuto che all’avvocato che svolge l’attività di arbitro all’interno di un’associazione professionale non possono essere imputati comportamenti elusivi. I giudici, infatti, hanno riconosciuto che l’attività di arbitro svolta da un avvocato rientra tra quelle tipiche della sua professione. Ne consegue che nel caso in cui tale attività sia svolta da un professionista aderente a un’associazione professionale è legittimo che i compensi percepiti dall’attività di arbitro vengano imputati all’associazione. L’operazione è corretta e non elusiva – si legge nella sentenza – se lo svolgimento dell’attività di arbitro è specificatamente contemplata dall’atto costitutivo dell’associazione professionale.
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