Le fiere e i mercati trovano la rendita

Pubblicato il 18 maggio 2006

Al fine di fornire gli strumenti idonei agli uffici e ai professionisti abilitati a operare negli atti catastali in vista degli adempimenti connessi con la revisione parziale dei classamenti di talune zone dei Comuni e delle unità oggetto di ristrutturazioni (articolo 1, commi 335-336, della legge 311/04), l’agenzia del Territorio, con la circolare n. 4 del 16 maggio - si veda anche l’Edicola di ieri – ha cercato di fornire una rilettura delle obsolete norme sull’attribuzione delle categorie catastali ordinarie, speciali e particolari ai fabbricati. L’intento primario della circolare è quello di suggerire criteri per l’attribuzione della categoria alle unità di tipo speciale (gruppo D) da mantenere ben distinte da quelle con funzioni di interesse pubblico (gruppo E) e da quelle rientranti nel gruppo B (caserme, ospedali, uffici pubblici, scuole ecc.). In sostanza, si vogliono distinguere fra analoghe attività quelle svolte per scopo produttivo e, quindi, con fine di lucro e quelle svolte per scopi e interessi pubblici. La circolare indica nuove regole per il classamento catastale di fiere, mercati, centri commerciali, chioschi per bar e distributori di carburanti. Inoltre, sono stati definitivamente sciolti i dubbi sulle case abitate dagli addetti alla coltivazione, che dovranno essere censite nelle categorie del gruppo A, mentre quelle destinate al ricovero degli animali e alla custodia delle macchine e attrezzi dovranno essere accatastate nella categoria D/10.

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