L’elusione fiscale allarga il cerchio

Pubblicato il 09 aprile 2009

Un’operazione economica realizzata al solo fine di ottenere un risparmio fiscale (a prescindere da connotazioni di fraudolenza) è operazione che contrasta con l’utilità sociale” poiché lede il principio di solidarietà e determina un’indebita riduzione del gettito fiscale. La Corte di cassazione, nella sentenza n. 8487 dell’8 aprile 2009, spiega che opera la norma antielusiva anche con un solo atto inteso ad ottenere un risparmio fiscale. Di più, la prova delle ragioni economiche che possano sostenere l’accesso al risparmio fiscale è a carico del contribuente.

Con la sentenza, inoltre, vengono messi in relazione l’abuso di diritto e la normativa fiscale. Infatti, viene affermato che l’elusione può assumere forma di mera devianza (utilizzo improprio con un unico atto di uno strumento normativo) o forma di abuso di diritto positivo compiuto con più atti. Nel caso sottoposto all’attenzione della Cassazione un passaggio di mano all’interno dello stesso gruppo societario che ha prodotto una plusvalenza a prelievo ridotto sulla base di ragioni economiche inconsistenti per la cessione.

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