Mutui, al via gli sconti di rata

Pubblicato il 26 giugno 2008 La firma della Convenzione fra Abi e ministero dell’Economia apre ufficialmente il percorso per consentire a quanti hanno contratto un mutuo a tasso variabile sulla prima casa di rinegoziarlo riportando l’importo della rata sui livelli del 2006. Spetta ora alle famiglie italiane valutare con attenzione i vantaggi e svantaggi dell’operazione prima di procedere con l’adesione. L’opzione è riservata ai risparmiatori che hanno contratto un mutuo a tasso variabile prima del 29 maggio 2008, anche se sono rimasti indietro con il pagamento delle rate, purché non sia intervenuta la risoluzione del contratto. Le banche, dal canto loro, dovranno avvisare i clienti entro il prossimo 29 agosto, inviando la proposta di rinegoziazione con i termini dell’offerta. Dopodiché, entro tre mesi dal ricevimento, ciascun mutuatario potrà scegliere se aderire o meno: in caso affermativo, a partire dalla prima scadenza del 2009 le rate verranno ricalcolate sulla base dei tassi medi registrati nel 2006. Naturalmente, ciò che non verrà versato subito si accumulerà su un nuovo conto (su cui graverà un interesse del 5,48%, in base agli attuali valori di mercato) e non potendo essere smaltito nel corso del piano originario di ammortamento, porterà al rischio, ormai più che certo, di un allungamento della durata originaria del contratto. Il debito risultante dal conto accessorio sarà, infatti, rimborsato dal cliente al termine del piano originario con rate costanti dello stesso importo “convenzionato”. La durata dell'allungamento dipenderà dall’andamento futuro dei tassi di interesse. Nel caso di un andamento ciclico analogo a quello degli ultimi anni, il debitore si vedrebbe allungare di 17 mesi la durata del mutuo. La scelta di aderire o meno alla Convenzione ruota, dunque, intorno a questo punto; soprattutto per le famiglie che non si trovano di fronte ad una scelta obbligata, ma conservano ancora qualche margine, nonostante il crescente aumento delle rate degli ultimi tempi.
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