Nei contratti a chiamata basta l’intesa in azienda

Pubblicato il 24 aprile 2008 La commissione principi della Fondazione studi del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro ha emesso il principio 13 che entra nel merito del contratto a chiamata alla luce delle innovazioni apportate con la riforma del Welfare. Con la legge 247/07, infatti, è emerso il problema dell’individuazione del livello della contrattazione collettiva (nazionale, territoriale o aziendale) per i contratti a chiamata. In proposito, nel principio 13 è spiegato che per avviare un contratto intermittente si ritiene sufficiente un contratto aziendale che sia sottoscritto dalle organizzazioni rappresentative dei datori e dei lavoratori; mentre, non è sufficiente la sottoscrizione da parte dal singolo datore non assistito dall’organizzazione. Inoltre, per i settori del turismo e dello spettacolo viene detto che le aziende vanno individuate in base alla legge 135/2001 indipendentemente dal contratto collettivo applicato dal datore di lavoro.
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