Niente domiciliari se c'è odio razziale

Pubblicato il 19 marzo 2009

Con sentenza n. 11915 del 2009, la seconda sezione penale della Cassazione ha sancito la legittimità della custodia cautelare in carcere per un minore che, partecipando al pestaggio di alcuni extracomunitari con mazze ed altri oggetti contundenti, era stato accusato di tentata estorsione, rapina aggravata e lesioni aggravate. I giudici di legittimità, in considerazione della violenta dinamica dei fatti, della reiterazione del reato nonché dell'aggravante dell'odio razziale, hanno ritenuto di dover escludere la custodia domiciliare anche per evitare “il ricongiungimento del minore con un ambiente nel quale sono maturate quelle convinzioni e quegli atteggiamenti di gruppo che hanno portato alla commissione di reati di eccezionale allarme sociale”.

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