Scudo esteso ai reati tributari più rilevanti per non vanificarne il successo

Pubblicato il 18 settembre 2009

Il contrasto ai paradisi fiscali guida l’intervento correttivo allo scudo ter, che è destinato al Dl di modifica della Legge anticrisi, in discussione il prossimo martedì in Senato della Repubblica. La piattaforma è rappresentata dall’emendamento predisposto dal senatore di maggioranza Salvo Fleres. Si muove lungo la linea dell’accesso alla regolarizzazione anche delle fattispecie tributarie penalmente rilevanti: dichiarazioni infedeli e fraudolente, falso in bilancio, rilascio di fatture false, distruzione delle scritture contabili. I tecnici – mentre l’opposizione insorge, specie con riguardo alla norma che traduce in inutilizzabili, nel processo penale, gli elementi acquisiti dal Fisco al momento dell’opzione - motivano la scelta con l’obiettivo di eliminare le situazioni di incertezza che potrebbero ridurre ad inconsistente il successo dell’operazione di rimpatrio o regolarizzazione.

Da Claudio Siciliotti, presidente del Cndcec, l’invito a non adoperare interventi correttivi che aumentino l’appetibilità della sanatoria con l’unico intento di giungere all’incremento del gettito dell’Erario.

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