Semaforo rosso per il rumore in azienda

Pubblicato il 12 giugno 2006

Il 30 maggio scorso è stato pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” il decreto legislativo n. 195 del 10 aprile 2006, che ha modificato il Dlgs 626/94 introducendovi un nuovo titolo (il V-bis). Il decreto entrerà in vigore il 14 giugno 2006, ma sarà totalmente operativo dal 14 dicembre questo modo, sebbene con alcuni mesi di ritardo rispetto a quanto imposto dalla direttiva europea, la “direttiva rumore” arriva ufficialmente anche in Italia. Il decreto in oggetto regolamenta l’esposizione dei lavoratori al rumore presente negli ambienti di lavoro e abroga il capo IV del Dlgs 277 del 1991. Con il nuovo testo vengono fissati i valori limiti di esposizione e i valori d’azione. Il datore di lavoro deve aggiornare il documento di valutazione dei rischi di cui al Dlgs 626/94 con la valutazione di questo rischio e deve effettuare misurazioni strumentali se si ritiene che vengano superati i valori inferiori d’azione. A fronte della valutazione dei rischi vanno individuate le misure di prevenzione e protezione e l’eventuale sorveglianza sanitaria. La non ottemperanza ai contenuti previsti dal decreto legislativo 195/06 porta il datore di lavoro ad essere soggetto a sanzione penale.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Separazione delle carriere: approvata la riforma, ora il referendum

31/10/2025

Collegato agricolo: sostegno a filiere, giovani e donne

31/10/2025

Giustizia e intelligenza artificiale: i limiti fissati da Cassazione e TAR

31/10/2025

Dogane, dal 1° novembre 2025 nuovo assetto organizzativo: cosa cambia

31/10/2025

ISCRO: come prepararsi alla scadenza del 31 ottobre

31/10/2025

Assegno per il nucleo familiare anche ai nonni se c’è la vivenza a carico

31/10/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy