Sisma 2012, i dottori commercialisti chiedono che fare con gli studi di settore

Pubblicato il 10 ottobre 2013 I Presidenti degli Ordini dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Reggio Emilia, Bologna, Modena, Mantova e Ferrara, con una lettera pubblicata su “Il Sole 24 Ore” del 10 ottobre 2013, evidenziano le perplessità sorte alla luce della circolare delle Entrate n. 30/E, del 19 settembre 2013.

In merito all'esonero dalla presentazione degli studi di settore per le attività colpite dal sisma del maggio 2012, il dubbio sorge per l'ovvietà dei casi di esonero elencati dall'Agenzia. “Ma allora, proprio perché ipotesi ovvie, per quale motivo l'Agenzia ha puntualizzato? Vuole indirettamente fornire l'indicazione che gli studi di settore debbano invece essere allegati al di fuori dei casi (ovvi) elencati?”.

La circolare n. 30/E interviene dopo precedenti disposizioni - richiamati il comunicato agenziale del 15 luglio 2013 e la circolare n. 23/E/2013 – che hanno portato nei comuni interessati alla predisposizione delle dichiarazioni fiscali relative al 2012 senza che venisse allegato lo studio di settore, “in quanto inapplicabile”.

Se il nuovo indirizzo degli Uffici – a soli dieci giorni dalla scadenza dell'invio telematico - è invece quello di chiedere lo studio di settore per i casi non inseriti nell'elenco, per i Presidenti sarebbe necessaria una riapertura del termine, che permetta l'invio degli studi, utili poi per sole finalità statistiche.

“Occorre solo buona volontà”. concludono così l'intervento, auspicando “una volta per tutte” un intervento della politica. “Il terremoto non lo abbiamo cercato, né auspicato”.
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