Società di comodo, rivalutazioni a effetto ritardato
Pubblicato il 06 marzo 2009
La rivalutazione degli immobili fatta ai soli fini civilistici è finalizzata a far emergere i valori effettivi degli immobili e, di conseguenza, ad incrementare il patrimonio delle società che vi aderiscono. Il nuovo istituto, introdotto dal Dl 185/08, appare, così, particolarmente appetibile per contrastare i deficit dei bilanci 2008 che sono stati causati dall’aggravarsi della crisi economica e per migliorare i parametri di Basilea 2. Il beneficio è soprattutto per quelle società che prevedono di chiudere l’esercizio 2008 in perdita e che, utilizzando l’incremento di patrimonio netto derivante dalla rivalutazione, possono evitare interventi sul capitale richiesti in presenza di perdite eccedenti il terzo del capitale stesso. La rivalutazione ai soli fini civilistici, inoltre, non determina implicazioni di carattere fiscale anche con riferimento alle società non operative: l’iscrizione degli immobili a valori correnti non comporta un incremento dei valori su cui applicare le percentuali per il “test di operatività” e per il calcolo del reddito minimo. Analogamente, con riferimento agli studi di settore, se non viene data rilevanza fiscale alla rivalutazione, i maggiori valori derivanti dalla rivalutazione operata esclusivamente in bilancio, non comportano alcuna modifica sulle risultanze di Gerico.