Stretta sugli omessi contributi

Pubblicato il 24 aprile 2008 La Cassazione penale, con la sentenza n. 15764 depositata il 16 aprile scorso, entra nel merito dei parametri quantitativi da considerare per attribuire rilevanza penale alla condotta del datore di lavoro. A proposito del reato di omessa presentazione delle denunce mensili obbligatorie (nel caso Dm10) la Corte spiega che scatta quando il mancato versamento è superore al maggiore importo tra 2.582 euro mensili ed il 50% dei contributi complessivamente dovuti con riferimento al mese (Finanziaria 2001). Oltre alla sanzione pecuniaria se tale soglia di rilevanza viene superata si può incorrere in una condanna fino a due anni di reclusione. Il nodo sciolto dalla sentenza è sul significato da attribuire all’avverbio “complessivamente” che la difesa interpretava nel senso che ci si dovesse riferire alla totalità dei contributi dovuti e non ad una sola mensilità. Ma la Cassazione chiarisce che il calcolo deve essere ancorato a dati omogenei e coerenti con l'ambito temporale cui si riferisce la norma: la dilatazione del periodo di tempo da considerare per la rilevanza penale porterebbe all’introduzione nel calcolo di dati variabili con il rischio di dar luogo ad effetti distorsivi.
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