Entrano in vigore da oggi, 1° luglio 2005, le norme per la circolazione delle notizie sui conti correnti e sull'euroritenuta, contenute nella direttiva risparmio. L'Europa dispone dunque di una nuova arma contro le frodi fiscali. Nel territorio Ue e nei Paesi terzi sarà applicata la direttiva sulla tassazione degli interessi del risparmio dei non residenti. La norma pone fine alla regola del segreto bancario, prevedendo uno scambio di informazioni tra pubbliche autorità degli Stati membri sugli interessi corrisposti a clienti privati, residenti in un Paese diverso da quello in cui hanno il conto in banca. Per altri Stati è prevista, in luogo dello scambio di informazioni, l'applicazione di una ritenuta alla fonte inizialmente pari al 15%, per aumentare in seguito, prima del 20% poi del 35%. La disciplina italiana di riferimento è il dlgs n. 84/2005, che recepisce la direttiva 2003/48 sulla tassazione dei redditi da risparmio delle persone fisiche, anche se l'applicazione della direttiva risparmio nel nostro Paese solleva questioni procedurali che potrebbero interessare un vasto pubblico. Tra le questioni che restano da chiarire vi sono le operazioni di pronti termine e gli effetti dello scudo.
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