Accertamenti bancari: il contribuente deve prove concrete per superare la presunzione legale

Pubblicato il 14 settembre 2009 La Cassazione, con sentenza n. 18339 del 17 agosto 2009, chiarisce che la prova a carico del contribuente per vincere la presunzione sull’accertamento bancario deve essere giustificabile con certezza. La Corte, chiamata dal Fisco ad esaminare una sentenza della Ctr ligure, ha sentenziato che i giudici della Ctr hanno interpretato in maniera errata il principio dell’articolo 32 del Dpr 600/73 che impone di considerare ricavi sia le operazioni attive sia le passive. Si considerano ricavi sia i prelevamenti sia i versamenti: il contribuente tende a occultare i ricavi e non i costi. E, dunque, sbagliato ritenere, come hanno fatto i giudici di merito, non logica l’effettuazione attraverso prelievi bancari di acquisti in nero con somme lecite depositate sul conto. Come già espresso nella pregressa sentenza 18016/2005 dalla stessa Corte non è lecita la presunzione che a ricavi occulti corrispondano necessariamente costi occulti.
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