Agenzia delle Entrate, da aggiornare l’ambiente di sicurezza

Pubblicato il 27 aprile 2022

Scade il 30 aprile 2022 il termine entro il quale gli intermediari abilitati, nonché i soggetti che utilizzano i canali informatici dell’Agenzia delle Entrate, devono aggiornare l’ambiente di sicurezza. Si tratta, in particolare, di un’operazione triennale e consente sostanzialmente la rigenerazione dei certificati digitali utilizzati per firmare e cifrare i documenti che i soggetti abilitati scambiano con l’Amministrazione.

L’aggiornamento coincide con l’adozione, da parte delle Entrate, di standard di sicurezza più affidabili che blindano le trasmissioni. La variazione, quindi, coinvolge tutti gli intermediari che hanno generato l’ambiente prima di gennaio 2022.

Sicurezza informatica, controllo di strumenti aggiornati

Per controllare se già si dispone di strumenti aggiornati, occorre utilizzare l’applicazione “Desktop telematico” o avvalersi del portale.

Nel primo caso:

Nella pagina a destra occorre, quindi, indicare il percorso in cui è memorizzato l’ambiente di sicurezza e la password di protezione. Agendo sul bottone “visualizza”, il programma mostra i certificati presenti. Per rendere visibili i dettagli di ogni certificato, ci si deve posizionare sopra con il mouse e fare clic sul pulsante “Dettaglio”. Comparirà una finestra con tre pagine; nella prima, chiamata “generale”, vi si trovano alcune informazioni, tra cui la chiave pubblica utilizzata.

L’Agenzia ricorda che, per essere in linea, tale dato deve corrispondere a “Sun RSA public key, 4096 bits”. Se non si riscontra tale informazione, i certificati sono obsoleti e si deve procedere al loro rinnovo.

Sicurezza informatica, procedura di rigenerazione

La procedura di rigenerazione non è variata e si può eseguire anche tramite “Desktop telematico”. Infatti, sempre nella voce “sicurezza”, è presente la scelta “imposta ambiente” che ne permette la rigenerazione.

Attenzione però: prima di procedere al rinnovo, si deve revocare l’ambiente precedente. Operazione eseguibile dal sito internet. Ovviamente, per creare le nuove coppie di chiavi asimmetriche dell’utente (chiavi pubbliche e private di firma e di cifratura), l’intermediario dovrà fornire una serie di codici identificativi presenti nella documentazione ricevuta dall’Agenzia, quando è stata rilasciata l’autorizzazione. Si produce, così, un file che viene inviato all’Amministrazione.

L’intero processo si conclude con l’acquisizione dei nuovi certificati e la loro memorizzazione nel computer utilizzato dall’utente.

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