Agricoltura biologica, ok del Senato alla legge. Presto il marchio bio italiano

Pubblicato il 04 marzo 2022

L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva, con 195 voti favorevoli, nessuno contrario e 4 astenuti, il Ddl Agricoltura con metodo biologico.

Si tratta della legge approvata in via definitiva il 2 marzo, contenente le disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione biologica in Italia.

La legge deve essere ora pubblicata in Gazzetta Ufficiale, ma per la piena operatività della politica di sostegno e di governance sarà necessario attendere l'emanazione di alcuni provvedimenti amministrativi, prevalentemente di emanazione da parte del Mipaaf.

La nuova legge si compone di ben 21 articoli, che possono essere raggruppati in cinque differenti macro argomenti:

Il testo che si attendeva da diversi anni va a rafforzare e tutelare un settore che nel 2020 ha raggiunto 7 miliardi di fatturato in Italia con un incremento del 142% in dieci anni.

La nuova legge, infatti, prevede disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico.

Tra le novita, si parte dalla definizione di produzione biologica quale “attività di interesse nazionale, con il riconoscimento di una funzione sociale e ambientale”.

Per proseguire con la nascita:

  1. del Tavolo tecnico per la produzione biologica, che ha il compito di delineare indirizzi e definire le priorità per il Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica;

  2. del Marchio biologico italiano per quei prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana; il marchio «Biologico italiano» è di proprietà del Mipaaf per caratterizzare e distinguere i prodotti ottenuti da materia prima nazionale.

E’ prevista, inoltre, l’adozione di un Piano nazionale per sostenere lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico.

Tra gli interventi del Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici si prevede l’agevolazione:

Tale Fondo viene istituito con contributo annuale, nella misura del 2 per cento del fatturato dell’anno precedente, dalle imprese titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio di pesticidi considerati nocivi per l’ambiente, anche quello acquatico.

Previste delle sanzioni per chi non verserà il contributo.

Infine, è vietato l’uso di organismi geneticamente modificati nella produzione biologica nonché il ricorso ai termini “biologico” o “bio” per i prodotti accidentalmente contaminati da organismi geneticamente modificati.

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