Al vaglio degli analisti le norme contenute nel Milleproroghe

Pubblicato il 12 gennaio 2010 Tra le novità apportate dal decreto legge 194 del 2009 quella del raddoppio dei termini di accertamento della presunzione per le attività detenute nei paradisi fiscali appare contraria ai principi stabiliti dallo Statuto del contribuente.

Due le motivazioni.

Lo Statuto citato vieta la proroga dei termini di decadenza dell’accertamento. In tal senso, si ricorda che nel caso degli accertamenti sui paradisi fiscali è stata introdotta dal decreto 78/09 la presunzione legale che sposta l’onere della prova dal Fisco al contribuente per le attività detenute in Paesi a fiscalità privilegiata ritenute, in assenza di prova contraria, costituite con reddito sottratto a tassazione.

Altro punto che viene sollevato in merito al raddoppio dei termini è relativo al divieto, che deriva dallo Statuto del contribuente, di applicare retroattivamente le norme tributarie. Pertanto, non dovrebbe essere possibile applicare la disposizione in oggetto per i periodi di imposta antecedenti all’entrata in vigore del milleproroghe.
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