Allarme Confindustria: reati societari in panne

Pubblicato il 04 aprile 2007

Le novità introdotte nella disciplina penale in conseguenza della recente legge sul risparmio, e del successivo decreto correttivo, sono al centro della circolare n. 18834 del nucleo Fiscalità, finanza e diritto d'impresa di Confindustria. In particolare, si rileva la difficoltà di applicazione delle misure sui reati societari. In merito al falso in bilancio viene contestato che “non si sia provveduto a ricondurre le fattispecie di false comunicazioni sociali nell'ambito di un'unica ipotesi delittuosa, e neppure a consentire, sempre in relazione ad esse, la perseguibilità d'ufficio, come peraltro era stato da più parti auspicato, allo scopo di garantire una maggiore efficacia e capacità dissuasiva delle norme in oggetto”. Tra l'altro, viene evidenziata la complessità d'applicazione della circostanza aggravante del “grave nocumento ai risparmiatori”, in quanto sarà difficile l'accertamento dei presupposti, come il numero dei risparmiatori interessati dall'illecito. Altra fonte di polemiche sono le novità che riguardano il conflitto d'interessi, che rischiano di criminalizzare il comportamento degli amministratori senza considerare i rimedi e le sanzioni già previste, e le novità nell'ambito degli illeciti in materia di esercizio dell'attività di revisore contabile nelle società quotate, che coinvolgono il preposto alla redazione dei documenti contabili. Dunque, si può concludere che la polemica verta sulla mancanza di coordinamento con la disciplina penale-amministrativa pregressa, come il decreto 231/01.

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