Anc, Adc e Aidc soddisfatti: la Cgil si scusa

Pubblicato il 08 novembre 2018

La Cgil ha inviato una lettera a tutti i sindacati dei commercialisti che avevano denunciato effetti distorsivi e denigratori della campagna pubblicitaria: “Alla CGIL non sarai seguito come da un semplice commercialista, ma entrerai in un ufficio con un team di esperti che ti fornirà assistenza contabile e fiscale, ma soprattutto tutela sui diritti che ti spettano”.

Nella missiva Marco Barilli, Segretario della NidiL Cgil di Reggio Emilia, si scusa: “il volantino è stato prontamente rimosso da tutti i nostri canali on line per essere sostituito da una comunicazione più coerente con i nostri fini”.

Non c'era, secondo Barilli, alcun intento in qualsivoglia modo denigratorio verso lo status e l’operato dei dottori commercialisti, verso i quali i rapporti sono improntati al massimo rispetto e, in più di un caso, alla reciproca e proficua collaborazione. Non c'è dubbio, spiega la Cgil, che “l'errore nell’utilizzo dell’aggettivo semplice, accostato alla vostra professione, sia frutto di una comunicazione non soppesata a dovere dai nostri operatori e causa di un fraintendimento non intenzionale né sostanziale”.

Soddisfatti dalle scuse ufficiali i sindacati di categoria

Enzo De Maggio, Presidente Adc: “non potevano certo accettare che le competenze dei dottori commercialisti fossero messe in dubbio da un sedicente gruppo di contabili dalle competenze e credenziali evanescenti ...Sapevamo, però, che quel volantino non voleva essere un attacco polemico ma piuttosto un grossolano e ingenuo errore”.

Il presidente Andrea Ferrari, Aidc: “Diamo merito alla Cgil di aver compreso, anche se con i suoi tempi, l’errore. Ma in realtà ci si deve difendere un po’ da tutti, perché se un sindacato è arrivato a scendere a pratiche commerciali così basse figuriamoci chi un ritegno morale non l’ha mai avuto. È la lunga scia della completa deregolamentazione di un mercato che tocca la tasca non solo dei cittadini ma anche dello Stato”.

Il presidente Anc, Marco Cuchel: “È stato un difetto di comunicazione probabilmente non voluto, e fa piacere che si siano scusati...Ma rimane il fatto che quel volantino possa essere considerato come una sorta di segnale di come siamo visti all’esterno. Non siamo apprezzati né tenuti nella debita considerazione, venendo spesso etichettati con superficialità come una categoria che non garantisce adeguata professionalità. Invece, siamo quotidianamente al fianco dei nostri clienti, impegnati a far crescere non solo le imprese ma anche il Paese”.

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