Il corretto trattamento tributario del servizio sostitutivo di mensa aziendale, reso attraverso “App Mobile” per smartphone da un datore di lavoro, è l’argomento del principio di diritto n. 3, pubblicato nella nuova sezione online dell’Agenzia delle Entrate in data 8 ottobre 2018.
La conclusione a cui perviene l’Amministrazione fiscale, esaminando il quesito sottopostole, è che, ai fini tributari, il servizio reso tramite apposita “App Mobile” per smartphone sia assimilabile ai servizi sostitutivi di mensa resi a mezzo dei buoni pasto di cui al decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 7 giugno 2017, n. 122, in attuazione dell’articolo 144, comma 5, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (in vigore dal 9 settembre 2017).
Si dovrebbe trattare, infatti, presumibilmente - da quello che si evince dalla risposta agenziale - di una funzionalità che consente al lavoratore di fruire del pasto giornaliero presso gli esercizi convenzionati, pagando con il proprio cellulare, analogamente cioè ai ticket in formato elettronico caricati in apposite smart card.
Nel principio di diritto n. 3/2018, quindi, l’Agenzia delinea come tale servizio debba essere disciplinato ai fini delle imposte dirette e dell’imposta sul valore aggiunto.
Specifica l’Agenzia quanto segue:
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