Mantenimento: privo di rilievo il tenore di vita durante il matrimonio

Pubblicato il 16 ottobre 2019

Nell’ambito del procedimento per separazione, deve ritenersi priva di rilevanza la richiesta avanzata da un coniuge di provare l’alto tenore di vita goduto in costanza di matrimonio e la rilevante consistenza patrimoniale dell’ex.

Per come riconosciuto dalla giurisprudenza di legittimità, infatti, all’assegno divorzile è attribuita una funzione assistenziale e compensativa.

E tale principio è stato esteso, nel caso che ci occupa, anche all'assegno di mantenimento.

Così, la Cassazione, con ordinanza n. 26084 del 15 ottobre 2019, ha rigettato il ricorso promosso da un ex marito che aveva chiesto la rideterminazione dell’assegno di mantenimento riconosciuto a suo favore.

Nella decisione, gli Ermellini hanno ricordato il recente ma ormai consolidato orientamento di legittimità secondo cui la funzione equilibratrice del reddito degli ex coniugi non è finalizzata alla ricostruzione del tenore di vita endoconiugale, ma al riconoscimento del ruolo e del contributo fornito dall’ex coniuge economicamente più debole alla formazione del patrimonio della famiglia e di quello personale degli ex coniugi.

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