Assegno unico e universale per i figli a carico: nuove FAQ dell'INPS

Pubblicato il 31 gennaio 2022

A un mese circa dall'apertura dei canali per l'invio delle domande, manca ancora l'attesa circolare illustrativa dell'INPS sull'assegno unico e universale per i figli a carico.

Annunciata nel messaggio n. 4748 del 31 dicembre 2021 recante le prime indicazioni per la presentazione della domanda dal 1° gennaio 2022, la circolare scioglierà tutti i dubbi operativi sorti in merito alla misura introdotta dal decreto legislativo 21 dicembre 2021, n. 230, in attuazione della legge 1° aprile 2021, n. 46.

In attesa dei chiarimenti ufficiali dell'INPS, è quindi utile considerare le risposte fornite dallo stesso Istituto ai quesiti pervenuti, raccolte nelle FAQ e aggiornate allo scorso 26 gennaio.

Assegno unico e universale dal settimo mese di gravidanza

Il legislatore prevede che l'assegno unico e universale spetti anche per i nuovi nati, a decorrere dal settimo mese di gravidanza.

L'INPS sul punto chiarisce che la domanda non va presentata all’ottavo mese, ma solo alla nascita. Le mensilità di assegno dal settimo mese di gravidanza in poi sono accreditate d’ufficio.

Assegno unico e universale per genitori separati

Può verificarsi che il minore sia in affidamento esclusivo o condiviso, ovvero sia stato nominato un tutore o un affidatario. La regola generale in caso di affidamento esclusivo prevede il pagamento in misura intera al genitore affidatario mentre in caso di affidamento condiviso è possibile optare per il pagamento ripartito al 50%.

Al riguardo l'INPS chiarisce che il genitore che ha l’affido esclusivo del figlio deve indicare di presentare la richiesta come “genitore affidatario” per vedersi riconoscere l’assegno al 100%. L'opzione, sottolinea l'INPS, è disponibile dallo scorso 25 gennaio.

Il genitore separato con affido condiviso invece può chiedere il pagamento al 50%, indicando anche l’IBAN dell’altro genitore.

Assegno unico e universale con un genitore straniero

Se l’altro genitore è un cittadino straniero e non è in possesso di codice fiscale è possibile indicare nella domanda (opzione disponibile da metà gennaio) che l’altro genitore non è in possesso di codice fiscale in quanto cittadino straniero selezionando:

In questo modo, segnala l'INPS, l’intero importo dell’assegno viene riconosciuto al richiedente e non sarà possibile la ripartizione al 50%.

Assegno unico e universale per i figli maggiorenni non disabili

Particolarmente interessanti sono le risposte fornite in merito all'AUU per i figli maggiorenni.

Il legislatore riconosce l’AUU anche per ciascun figlio da 18 a 21 anni di età a carico non disabile purchè:

⦁ frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea

⦁ o svolga un tirocinio ovvero di un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;

⦁ o sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;

⦁ o svolga il servizio civile universale.

L'INPS al riguardo chiarisce che, per usufruire dell’AUU, il maggiorenne non disabile deve compiere il ventunesimo anno dopo il 1° marzo 2022 (pertanto non può chiedere l'assegno il figlio maggiorenne a carico non disabile che ha compiuto 21 anni prima del 1° marzo 2022).


L'Istituto annuncia che "a breve" si potrà presentare domanda anche dopo che il figlio è diventato maggiorenne, specificando che si richiede l’assegno solo per il periodo in cui il figlio era minorenne.

L'Inps propone il seguente esempio:

Figlio che diventa maggiorenne il 15 aprile 2022 e domanda presentata il 15 giugno 2022. Sarà possibile presentare la domanda e specificare che si richiede l’Assegno per il periodo 1° marzo-15 aprile 2022.

Assegno unico e universale per i figli maggiorenni disabili

L’AUU spetta anche per ogni figlio maggiorenne a carico con disabilità senza limiti di età.

Si chiede all'INPS se, in caso di figlio disabile maggiorenne ma non a carico, è necessario fare la domanda per l’Assegno unico.

L'Istituto chiarisce che il fatto che il figlio disabile maggiorenne non a carico conviva con i genitori è sufficiente per presentare la domanda di AUU. In caso contrario, se il figlio non convive con i genitori (i.e. non fa parte del nucleo ISEE ) è necessario verificare il "carico", in quanto il figlio potrebbe essere “attratto al nucleo ISEE dei genitori” (se è a carico, non è sposato e non ha figli propri, con età fino a 26 anni).

Assegno unico e universale per i figli maggiorenni: importo

L'assegno spetta per l’intero importo se si compie la maggiore età nel mese di competenza. Quindi, se ad esempio si nasce il 2 marzo, l’importo è  riconosciuto interamente per il mese di marzo.

Assegno unico e universale e residenza

L’altro coniuge che ha residenza diversa da quella del richiedente fa parte dello stesso nucleo familiare e quindi il richiedente può selezionare l’opzione “conviventi”.

Domanda con errori

In caso di errori di compilazione l'INPS ricorda che è possibile cliccare su “Rinuncia”, facendo attenzione a scegliere come motivazione “errore di compilazione” e non “rinuncia alla prestazione”. In questo modo è possibile poi inserire una nuova domanda corretta.

Alla domanda non vanno allegati documenti, se non in casi specifici di cui viene data comunicazione all’utente all’atto di presentazione della domanda.

Protocollazione e lavorazione della domanda

L'INPS fa presente che la protocollazione non avviene al momento della presentazione della domanda, ma poco dopo. Il numero di protocollo è disponibile nella sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato”, selezionando la domanda e visualizzando il numero di protocollo assegnato alla domanda. Per la ricerca o l’individuazione della pratica è comunque sufficiente il numero della domanda che viene rilasciato con la ricevuta all’atto dell’invio della domanda.

L'INPS comunica inoltre che le domande non saranno istruite fino al mese di marzo 2022 in quanto l’AUU decorre da marzo 2022. Se la domanda è in stato “Accolta” può essere messa in pagamento. In caso contrario può essere “Respinta”, “Decaduta”, “Rinunciata” o “In evidenza alla sede” che vuol dire, evidenzia l'INPS, che c’è qualche problema forse sanabile con un supplemento di istruttoria della sede INPS ovvero “In evidenza al cittadino” che significa che l’utente deve integrare la domanda con della documentazione.

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