Avvocati su Cura Italia: manca sostegno ai professionisti

Pubblicato il 19 marzo 2020

CNF e AIGA ritengono insufficienti le misure di sostegno che il Governo ha destinato ai professionisti, avvocati in particolare, attraverso il DL “Cura Italia” (n. 18/2020).

CNF: tutela salute apprezzabile, manca sostegno ad avvocati

Il CNF, in primo luogo, giudica “apprezzabile” ma non “non adeguatamente sufficiente” lo sforzo profuso dall'Esecutivo nella messa a punto del nuovo Decreto legge, “al fine di contemperare gli interessi e di riequilibrare diritti altrettanto degni di tutela”.

E secondo il Consiglio Nazionale Forense, sarebbe grave la mancanza di cura e sensibilità manifestata nei confronti della tutela dei professionisti, avvocati in primis.

A questi – viene evidenziato – non è stata destinata “se non in maniera esigua, derivativa e residualenessuna forma di sostegno economico e di tutela in una situazione che, viene sottolineato, è “destinata a durare ben oltre l'emergenza sanitaria, le cui ripercussioni negative sulla professione e, di conseguenza, sul reddito degli avvocati, sono destinate a durare a lungo”.

E’ quanto si legge in una nota del 18 marzo 2020, pubblicata sul sito del CNF, dove vengono riportate le parole della presidente facente funzioni del Consiglio, Maria Masi (si rammenta che il presidente Mascherin, così come altri 8 consiglieri, si sono visti sospendere, in via cautelare, gli effetti della proclamazione con recente decisione del Tribunale di Roma).

In tale contesto, viene anticipato che il Consiglio Nazionale Forense provvederà, una volta raccolte le istanze dell'Avvocatura, a formalizzare una proposta emendativa “finalizzata a intervenire nei settori che ancora necessitano di correttivi e all'individuazione di forme dirette di sostegno e di tutela compatibili con la professione di avvocato e in linea con i principi a cui si ispira”.

Da segnalare che la rappresentante del CNF, nel comunicato, fa altresì riferimento alle misure relative al settore Giustizia contenute nel Decreto Legge, per come introdotte “anche per effetto delle sollecitazioni e delle espresse richieste dell'avvocatura”.  

Viene evidenziato, così, che sono stati previsti interventi atti a chiarire i nodi interpretativi e a colmare le lacune evidenziate dagli addetti ai lavori.

Dubbi, tuttavia, vengono sollevati per quanto riguarda il settore penale: destano perplessità – si legge nella nota – “la sospensione dei termini di custodia cautelare e delle altre forme coercitive e interdittive, oltre agli ulteriori oneri a carico dei difensori per la notifica delle impugnazioni”.

Criticità, quelle relative alla custodia cautelare, rilevate anche dagli avvocati delle Camere Penali che, con nota di ieri, parlano di scelte irresponsabili in tema di emergenza sanitaria nelle carceri.

Le detenzioni domiciliari, secondo i penalisti, sono infatti condizionate a braccialetti elettronici “che non esistono e che nessuno vuole acquistare”.

AIGA: elemosina di Stato per i professionisti

Particolarmente contrariata per la mancanza di interventi concreti in favore dei liberi professionisti è l’Associazione dei giovani avvocati che, in un comunicato di ieri, ironizza: “Se avanza qualcosa, la diamo ai liberi professionisti”.

Per l'AIGA, la previsione del “Fondo per il reddito di ultima istanza”, è insufficiente e assolutamente inaccettabile.

Pur comprendendo la difficoltà di operare nel pieno di una emergenza sanitaria epocale” – continua la nota – “non può non essere censurato il comportamento del Governo che, di fatto, ignora i liberi professionisti e scarica sulle rispettive casse di previdenza l’onere di fornire concreta assistenza ai propri iscritti”.

L’Associazione rimane così in attesa che, nei prossimi provvedimenti, il Governo prenda finalmente in considerazione la categoria dei professionisti, chiedendo, intanto, a Cassa Forense di individuare alcune prime misure di sostegno degli avvocati.

Sono in proposito condivise, dai giovani avvocati, le richieste già formulate dall’Organismo Congressuale Forense (OCF) nei confronti dell’Ente di previdenza dei legali, quali, si rammenta, la cessione pro-soluto dei crediti per patrocinio a spese dello Stato, la previsione di strumenti straordinari di credito.

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