Avvocato difende più parti? No ad automatismi sul compenso

Pubblicato il 04 luglio 2019

Il criterio del raddoppio del compenso nel caso in cui l’avvocato difenda più persone con la stessa posizione processuale, non può essere applicato con rigido automatismo in base al numero delle parti.

Lo stesso, si rammenta, è sancito dall’articolo 4, comma 4 del Decreto ministeriale n. 140/2012, là dove si prevede che: “Qualora l'avvocato difenda più persone con la stessa posizione processuale il compenso unico può essere aumentato fino al doppio”.

E’, così, inesatto stabilire che per ogni persona in più rispetto alla prima assistita dal medesimo legale intervenga, indistintamente, il riconoscimento, per quest'ultimo, di un autonomo compenso, senza individuare la soglia massima oltre la quale non è concesso andare.

Lo ha precisato la Corte di cassazione, con ordinanza n. 17797 del 3 luglio 2019.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

INPS: nasce DOT, assistente virtuale basato su IA

16/06/2025

Indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo: cosa cambia dal 2025

16/06/2025

Reati tributari: tenuità del fatto se il debito fiscale è quasi estinto

16/06/2025

Ferie 2023 non godute: adempimenti e scadenze

16/06/2025

Fermo pesca 2024: c'è tempo fino al 4 luglio

16/06/2025

Cassazione: responsabilità 231 anche per le srl unipersonali

16/06/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy