Bancarotta fraudolenta per l’imprenditore che non riscuote l’affitto

Pubblicato il 09 aprile 2015 Sussiste reato di bancarotta fraudolenta con distrazione – e non di bancarotta semplice – quando l’imprenditore titolare di una s.p.a. poi fallita, omette di richiedere i canoni di affitto di un’intera azienda.

E’ quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 7004 depositata il 8 aprile 2015, ad esito di una lunga vicenda processuale riguardante l’imprenditore di una s.p.a, imputato per il reato di bancarotta, per non aver riscosso – per conto della società da esso amministrata – i canoni di affitto di un’azienda.

Confermando quanto dedotto dalla Corte d’Appello in punto di responsabilità dell’imprenditore, la Cassazione ha ritenuto integrato, nel caso di specie, il reato di bancarotta fraudolenta con distrazione – anzi che quello di bancarotta semplice – essendo la condotta omissiva dell’imputato sorretta da dolo generico (quale requisito della fattispecie di reato ravvisata).

E’ risultato infatti dagli accertamenti di merito, come gli indicati canoni di affitto (tra l’altro di notevole entità perché relativi ad un’azienda intera) fossero l’unica entrata della società fallita; di talché la loro omessa richiesta non poteva essere frutto di una mera negligenza.
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