Bufera sull’ampliamento dell’invio delle dichiarazioni ai notai

Pubblicato il 14 giugno 2012 L’allargamento ai notai tra i soggetti incaricati di inviare al Fisco, attraverso il servizio Entratel, le dichiarazioni fiscali ha innescato la protesta dei commercialisti e la difesa degli interessati dal provvedimento.

I commercialisti, per voce del presidente Aidc, Marco Rigamonti, si dicono preoccupati per una concorrenza diretta e indiretta, in un momento dove il rapporto tra fisco e contribuente diventa sempre più centrale per la vita del paese, e ricordano che “i commercialisti sono una delle poche categorie ordinistiche a non avere esclusive”. Mentre, Marco Cuchel, presidente Anc, commenta: “Qualora l'abilitazione a Entratel riguardasse solo le denunce di successione, la scelta avrebbe una sua logica, ma allargare il campo a tutti modelli dichiarativi è una cosa che stride con la funzione stessa del notaio”.

Dal lato notai, invece, si precisa che attraverso il canale Sister (Agenzia del territorio) la categoria è già abilitata alla trasmissione degli atti pubblici e delle scritture private autenticate, e adesso sarà possibile inviare attraverso il canale Entratel anche le scritture private non autenticate, come già consentito ad altre categorie di professionisti.

L’agenzia delle Entrate, intanto, tenta di smorzare la bagarre ricordando che tra i soggetti abilitati sono già inclusi agronomi, avvocati tributaristi, consulenti fiscali ecc. e concerne principalmente atti che rientrano nell'ambito della loro attività professionale (atti che hanno redatto o ricevuto).
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