Cndcec, presentato il congresso di Napoli

Pubblicato il 18 settembre 2010

Il percorso per la fissazione della nuova tariffa minima dei dottori commercialisti ed esperti contabili sembra giungere a termine. La legge stabilisce che la tariffa sia proposta dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili e che essa venga inviata al ministro della Giustizia e, successivamente, adottata con decreto, per poi essere aggiornata ogni quattro anni.

Il ministro della Giustizia, Alfano, ha firmato il decreto con le nuove quotazioni di riferimento ed, ora, il testo attende di essere registrato alla Corte di conti, per poi essere pubblicato in “Gazzetta Ufficiale” e trovare così la sua ufficialità.

Sull’argomento è stato più volte sentito anche Claudio Siciliotti, presidente del Cndcec, che ha difeso il ruolo della tariffa adottata con decreto ministeriale, ritenendo che in questo modo si ha un fattore che resta, comunque, un riferimento importante per il cliente oltre che per lo stesso professionista, anche se i minimi non sono più vincolanti. La discussione si incentra, poi, anche sugli aumenti medi del 50%: dato che, a prima vista, parrebbe impressionante se non considerato il lungo periodo di tempo che non ha avuto ritocchi e che non desterà ancora perplessità nel caso in cui si stabilissero adeguamenti automatici.

Nel presentare il secondo congresso della categoria dopo l’unificazione, che è in programma a Napoli dal 21 al 23 ottobre 2010, Siciliotti ha anche tenuto a ribadire l’impregno che i commercialisti vogliono mettere per la rinascita del Paese. Quattro sono i progetti di legge che la categoria intende sottoporre al Parlamento per contribuire a creare un “Paese migliore”. I temi su cui si è pronti a dibattere spaziano dallo Statuto del contribuente, alle Pmi in crisi, alle società professionali e ai beni sotto sequestro.

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