CNDCEC, proposte per la revisione organica delle norme del settore no profit

Pubblicato il 19 marzo 2018

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ha elaborato un pacchetto di proposte di emendamento per la revisione delle disposizioni concernenti la riforma del Terzo settore, di cui al decreto legislativo n. 117/2017.

Tali proposte, che sono state inviate al Ministero del Lavoro ed agli altri soggetti interessati alla materia, sono state redatte anche con il contributo del Gruppo di studio sulla materia istituito presso lo stesso Consiglio.

La necessità di un intervento è nata in considerazione del fatto che il Codice del Terzo settore rende possibile l’emanazione di decreti correttivi entro 12 mesi dall’entrata in vigore dei decreti attuativi della Riforma e il termine ultimo per la loro approvazione è fissato per il 3 agosto del 2018.

Secondo quanto affermato dal Consigliere nazionale della categoria delegato alla materia, Maurizio Postal, “gli accorgimenti proposti potrebbero apportare miglioramenti significativi alla regolazione del settore, rendendo più fruibile l’attuazione della normativa”.

“Le nostre proposte - spiega Postal - toccano prevalentemente le tematiche di natura professionale che possono incidere sul buon funzionamento degli enti del Terzo settore e intendono fare chiarezza sul coordinamento di alcune disposizioni del Dlgs 117/2017 con la disciplina pre-esistente e tutt’oggi, per molti aspetti, ancora vigente”.

Alcuni suggerimenti dei commercialisti

Una delle prime proposte avanzate dal Consiglio Nazionale interessa gli enti sportivi dilettantistici. Al riguardo, i commercialisti propongono di rendere possibile agli enti sportivi dilettantistici - che aspirano a iscriversi nel costituendo Registro unico nazionale del Terzo settore - di mantenere il regime fiscale della Legge 398/91 nonché le altre specifiche disposizioni contenute nel Tuir.

Il Cndcec suggerisce anche di garantire la decommercializzazione dei corrispettivi specifici di cui all'art.148, comma 3 del Tuir per le associazioni culturali e di formazione extra scolastica al fine di evitare, sotto il profilo reddituale, la tassazione delle quote versate da associati e tesserati.

Allo stesso tempo, il Consiglio nazionale ha formulato emendamenti in materia di rendicontazione finanziaria, suggerendo alcune rettifiche terminologiche con lo scopo di fare chiarezza sul contenuto dei prospetti di bilancio nonché altre modifiche che possono meglio conciliare la tempistica della predisposizione dei documenti di sintesi, coordinando anche le previsioni civilistiche con quelle di natura fiscale.

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