Cndcec. Linee guida per il monitoraggio del rischio di crisi aziendale

Pubblicato il 08 marzo 2019

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, in collaborazione con la Fondazione nazionale, ha pubblicato un documento dal titolo: “Relazione sul governo societario contenente programma di valutazione del rischio di crisi aziendale (ex art. 6, co. 2 e 4, dlgs 175/2016)”.

L’elaborazione del documento, diffuso in data 7 marzo 2019, è stata coordinata dai due consiglieri nazionali delegati all'area "Economia degli enti locali".

Guida anticrisi per le società a controllo pubblico

Si tratta di una vera e propria “guida” anticrisi per le società a controllo pubblico, che nasce con la finalità di mettere a disposizione degli operatori un format, per facilitare l’adempimento degli obblighi di legge, e consentire agli organi societari e al rappresentante della Amministrazione pubblica controllante di adottare dispositivi idonei a favorire la tempestiva emersione della crisi e la sua corretta gestione.

Il documento, pertanto, si compone di:

Cndcec: colmare il vuoto normativo

Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha messo a punto questo strumento per gli organi societari e i rappresentanti delle Amministrazioni pubbliche controllanti, affinchè lo utilizzino per una valutazione dello stato della società, nell’ottica dell’early warning.

Il Cndcec, infatti, si rivolge proprio alle partecipate pubbliche con l’obiettivo di colmare quel vuoto normativo lasciato dal legislatore, tenendo conto del fatto che quest’ultimo, nel redigere il Testo unico, ha omesso una descrizione contenutistica della Relazione sul governo societario e ha rimesso alla discrezionalità della singola società il contenuto del Programma di valutazione del rischio aziendale, oltre a non definire gli indicatori del rischio di crisi aziendale al cui rilievo è collegato l’obbligo di relazione stabilito ex art. 14, comma 2.

Per tali ragioni, il Consiglio nazionale è intervenuto sull’argomento:

Muovendosi su tali considerazioni, quindi, il Cndcec propone una traccia di “Relazione sul governo societario ex art. 6, co. 4, d.lgs. 175/2016”, che incorpora uno schema di “Programma di valutazione del rischio di crisi aziendale ex art. 6, co. 2, d.lgs. 175/2016” e di “Relazione sul monitoraggio e verifica di crisi aziendale” alla data di chiusura dell’anno solare.

Ovviamente, da un punto di vista applicativo, nulla osta a che il Programma di valutazione del rischio e la Relazione sul monitoraggio costituiscano documenti che si possano formare in momenti distinti nell’arco dell’esercizio, per poi confluire nella Relazione sul governo societario.

I due consiglieri nazionali delegati hanno così commentato la pubblicazione del nuovo documento: “attraverso lo schema proposto si offre agli operatori un’impostazione metodologica e una traccia elastica, non certo destinata a essere recepita in modo standardizzato e acritico, ma rimessa in ultima istanza agli operatori esposti alle connesse responsabilità, che hanno la facoltà di selezionare, tra gli strumenti valutativi e gli indicatori proposti, quelli che ritengano dotati di significatività in relazione alle peculiarità della specifica fattispecie, sulla base però di una motivazione che dovrà sempre essere fondata su criteri obiettivi e ragionevoli”.

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